Modulo 1 – Sezione 1 – Storia dell’agricoltura biologica

1. Introduzione

In questa sezione potrai conoscere la storia dell’agricoltura biologica, oltre ai concetti ed ai principi che sono alla base di questo sistema agricolo. Potrai inoltre avere uno sguardo complessivo sull’evoluzione dell’agricoltura biologica nel mondo.

Una possibile definizione …

L’agricoltura biologica è un sistema agricolo olistico che promuove e persegue lo sviluppo della salute degli agro-ecosistemi sostenendo la biodiversità, i cicli biologici e l’attività biologica del suolo.  Esso è basato sull’uso delle buone pratiche di gestione aziendale, il non utilizzo massiccio di mezzi tecnici esterni, l’adattamento dei sistemi di gestione aziendale alle caratteristiche locali. Tutto questo viene realizzato attraverso l’utilizzo di metodi colturali, biologici e meccanici, invece di ricorrere all’impiego di pesticidi e fertilizzanti chimici di sintesi.

2. L’attuale concetto di agricoltura biologica

Deriva dall’evoluzione delle diverse tecniche e sistemi alternativi di produzione sviluppati nei paesi dell’Europa del Nord e dell’Asia  (Ormond e al., 2002; UE, 2000), che hanno dato vita a diversi concetti tra loro ricollegabili, quali agricoltura biodinamica, agricoltura biologica  ed agricoltura ecologica.

2.1. Agricoltura biodinamica

Questo concetto è stato sviluppato in Germania da Rudolf Steiner (1924) ed è fondato sulla promozione dell’armonia e dell’equilibrio tra le varie componenti del sistema produttivo (suolo, piante, animali e uomo) e sulla conoscenza dell’influenza del sole, della luna e degli altri pianeti (Figura 1). Secondo Steiner, per assicurare nell’ecosistema un collegamento tra tutte le forme di materia ed energia, gli elementi produttivi di un’azienda agricola devono essere rivitalizzati e considerati come un organismo agricolo a ciclo chiuso.

 

Fig. 1. Il metodo Biodinamico

2.2. Agricoltura biologica

L’agricoltura biologica è stata menzionata per la prima volta da Sir Howard, nel libro “An agricultural testament” (1940), tradotto di recente in italiano con il titolo “I diritti della Terra” Edizioni Slow Food (2005) (Figura 2).

        

Fig. 2. “An agricultural testament” di Sir Howard (1940) e la versione italiana “I diritti della terra” edita da Slow Food (2005).

Il libro descrive una serie di pratiche agricole, come il compostaggio e la fertilizzazione organica, usate dagli agricoltori indiani all’inizio del ventesimo secolo, ed è focalizzato sulla perdita di fertilità dei suoli che si ha nella coltivazione e nell’allevamento intensivo, che ha portato a conseguenze disastrose: squilibrio degli ecosistemi, aumento delle infestanti e degli insetti dannosi per le colture, erosione dei suoli e tante altre.

2.3. Agricoltura ecologica

Il concetto è stato sviluppato in Svizzera a metà del ventesimo secolo (tra gli anni ‘50 e ‘60), da Hans Peter Rusch, Hans Müller e sua moglie Maria Müller, basandosi su studi fatti sulla fertilità del suolo e sulla conoscenza dei cicli biologici del suolo. (Figura 3).

Fig. 3. Cicli dei nutrienti nel terreno

2.4. Cosa hanno in comune questi differenti movimenti?

Questi differenti movimenti hanno in comune la relazione esistente tra agricoltura e natura, come il rispetto dell’equilibrio naturale, e prendono le distanze dagli altri approcci produttivistici, che si pongono invece l’obiettivo di massimizzare la produzione agricola attraverso molteplici interventi che utilizzano pesticidi di sintesi e fertilizzanti chimici. L’agricoltura biologica ha invece l’obiettivo di ridurre l’impiego di mezzi tecnici e gli effetti negativi delle pratiche agricole, producendo alimenti sani e salutari.

3. L’uso dei differenti concetti ricollegabili all’agricoltura biologica – un fenomeno mondiale.

Come abbiamo visto, differenti concetti (e definizioni) sono usati nel mondo per definire l’agricoltura biologica.

La terminologia di “agricoltura organica” è utilizzata generalmente nel Regno Unito, mentre le parole “biologico” o “ecologico” vengono utilizzate in Europa ed America.

La terminologia “agricoltura naturale” è invece utilizzata in parte dell’Asia, anche se risulta essere molto più elastica di quella “organica” e non è regolamentata a livello normativo.

Agricoltura biodinamica è un’altra terminologia che si può incontrare.  Si tratta di una forma più specializzata dell’agricoltura biologica, che enfatizza particolarmente gli aspetti umani e spirituali dell’agricoltura. È molto importante in Germania, ma è diffusa anche negli altri paesi europei, compreso il Regno Unito.

4. Diffusione dell’agricoltura biologica nel Mondo

Durante gli anni cinquanta, nel dopoguerra, il principale obiettivo dell’agricoltura era quello di soddisfare gli urgenti fabbisogni alimentari dell’Europa, aumentandone il livello di autosufficienza, attraverso un sostanziale aumento della produttività Agricola.

Negli anni sessanta, i problemi ambientali causati da un uso eccessivo di pesticidi e fertilizzanti in agricoltura diviene predominante e viene messo in luce dal libro “The Silent Spring” scritto da Rachel Carson (Figura 5). Questa fu la sveglia che segnò poi l’avvio della rivoluzione verde negli Stati Uniti e in Europa.

 Fig. 5. “The Silent Spring” di Rachel Carson (1962)

Vista questa situazione e la crescente necessità di prendere adeguate misure per la protezione dell’ambiente, l’agricoltura biologica viene assunta come il miglior sistema produttivo agricolo esistente.  A tal fine sono nate diverse organizzazioni con il fine di riunire i produttori, i consumatori e tutti quei cittadini interessati alla tutela dell’ambiente ed a stili di vita salutari. Vengono quindi elaborate una serie di norme di produzione che sono alla base della pratica dell’agricoltura biologica (Figura 6).

   

Fig. 6. Differenti loghi utilizzati per la certificazione delle produzioni biologiche

Negli anni ottanta, l’agricoltura biologica si è affermata in molti paesi europei, negli Stati Uniti, in Canada, in Australia e in Giappone.

Il riconoscimento e la regolamentazione ufficiale dell’agricoltura biologica nell’Unione Europea è stata promossa dall’IFOAM, la Federazione Internazionale dei Movimenti di Agricoltura Biologica, dando credibilità all’intero sistema e consentendogli di occupare quote di mercato sempre più significative, grazie alle produzioni di grande qualità che è in grado di fornire.

4.1. L’agricoltura biologica nel Mondo

L’Oceania è il continente con la più ampia superficie investita ad agricoltura biologica, grazie alle estese praterie ed alle foreste, in cui risulta facilmente applicabile questa metodologia produttiva (Figura 1). Subito dopo c’è l’Europa (dove i consumatori sono molto più attenti alla salubrità e qualità degli alimenti), seguita dall’America Latina dove l’agricoltura biologica rappresenta una buona soluzione per gli agricoltori, considerate  le scarse risorse disponibili, le estensioni aziendali e le difficoltà economiche ,  che impediscono l’accesso a costosi  inputs e tecnologie.

La superficie biologica aumenta ogni anno nel Mondo. Dal 1999 al 2013 è quadruplicate, passando da 11 a 43,1 milioni di ettari (FiBL-IFOAM, 2015; Willer e Yussefi 2000), ricomprendendo produzioni vegetali, animali, allevamenti di api, acquacoltura, foreste, pascoli e terreno non agricoli. (Figura 7).

Fig.7. L’agricoltura biologica nel Mondo (FiBL-IFOAM, 2015).

L’Australia è il paese con la maggiore superficie biologica, grazie in particolare agli estesi pascoli biologici. L’Argentina è il secondo paese, seguito dagli Stati Uniti. Insieme I dieci paesi con la maggiore superficie Agricola biologica (incluse Spagna, Italia, Francia e Germani) coprono un totale di 30,5 million di ettari e costituiscono più del 70% delle terre biologiche nel Mondo (FiBL-IFOAM, 2015).

4.2. L’evoluzione dell’agricoltura biologica in Europa

Sin dal 2004, con l’ingresso di 10 nuovi stati membri, nell’Unione Europea, la superficie biologica è aumentata del 76% (80% in Europa), passando dai 6,4 millioni di ettari del 2004 agli 11,5 millioni di ettari nel 2013 (FiBL-IFOAM, 2015). I paesi con la maggiore superficie biologica sono Spagna, Italia, Francia e Germania.

 

Nel 2013, in Europa, 4,5 milioni di ettari sono stati investiti a seminativi e 4,8 milioni di ettari,  pari al 42%,  a prati pascolo. Circa 1,3 milioni di ettari, pari all’11%, sono stati coltivati con colture perenni (Figura 9) (FiBL-IFOAM, 2015).

4.3. Casi di successo nel Mondo

Ci sono molti casi di successo nel Mondo in cui l’agricoltura biologica ha contribuito a migliorare le condizioni economiche e sociali delle comunità rurali. Per esempio:

  • la produzione di cotone biologico nell’Africa occidentale;
  • la produzione di oli essenziali biologici in Bhutan;
  • i sistemi produttivi tradizionali del Caucaso meridionale e delle alte Ande;
  • i sistemi integrati di agricoltura biologica dei paesi sud Sahariani;
  • le cooperative di produttori biologici dell’Austria Tirolese;
  • i sistemi tradizionali delle comunità ‘teikei’ in Giappone.

5. Sommario

I concetti di agricoltura Biodinamica, biologica e Ecologica hanno in commune il rispetto dell’equilibrio tra agricoltura e natura.

L’agricoltura biologica è cresciuta significativamente negli ultimi anni. Nel 2013 erano coltivati biologicamente 43.1 milioni di ettari con almeno 2 milioni di produttori.

L’agricoltura biologica ha un approccio olistico che preserva e promuove la salvaguardia degli agro-ecosistemi, incoraggiando la biodiversità, i cicli biologici e l’attività biologica del suolo.