AGRO-OMEOPATIA

L’omeopatia agro-veterinaria è una disciplina giovane rispetto all’omeopatia umana, attualmente diffusa in tutto il mondo. La ricerca in questo campo si sta notevolmente evolvendo negli ultimi anni, privilegiando ai modelli di studio in laboratorio la ricerca sul campo. Molti veterinari omeopati ritengono infatti che le ricerche su animali di laboratorio, non consentano una corretta applicazione (e verifica) del “principio di similitudine” (che è alla base dell’omeopatia), a causa delle condizioni di vita artificiose, con notevole carico di sofferenza, in cui sono costretti a vivere gli animali.
Negli allevamenti intensivi, dove spesso si rendono necessari trattamenti a causa delle condizioni di stress in cui vivono gli animali, l’impatto ambientale, i rischi alimentari e la resistenza agli antibiotici rappresentano serie problematiche.
Per tale motivo occorre portare avanti la ricerca su metodi alternativi di difesa, quali l’omeopatia.
Riguardo all’agro-omeopatia, già dai primi del ‘900 venivano effettuate in laboratorio prove con preparati omeopatici sulle piante. Il principio delle alte diluizioni nella pratica agricola è stato introdotto negli anni ‘20 dai coniugi Kolisko partendo dal lavoro di R. Steiner, in collaborazione con la dott.ssa Ite Wegman.
In successive sperimentazioni di patologia vegetale sono stati valutati gli aspetti generali quali accelerazione della crescita, resistenza a particolari parametri e/o effetti ambientali.
Sono state poi fatte esperienze, risultate di grande efficacia, in isopatia (cura con il medesimo agente patogeno). Nysterakis nel 1949 ha condotto prove con dinamizzazioni di IAA (acido indolacetico) su vite, in diluizioni fino alla 25 DH, osservando notevoli incrementi di crescita in piante trattate. Dal 1984 ricercatori francesi e belgi hanno indagato gli effetti delle dinamizzazioni di solfato di rame, cloruro di mercurio, arseniato di sodio.
In Italia, il dott. L. Speciani nel 1984 rileva che l’uso protratto di pesticidi aumenta, nelle piante, la suscettibilità alle malattie (Agraria-UNI MI).
Al Dip. di Agraria dell’Univ. di Bologna è stato attivato il Laboratorio di Agro-omeopatia.
Esiste oggi tra gli operatori agricoli un reale fabbisogno di sviluppo di nuove tecniche in grado di supportarli nell’azione di riequilibrio dell’agro-ecosistema e di difesa “verde” delle coltivazioni e degli allevamenti, con un’approccio sempre più di carattere territoriale (comprensoriale), come nel caso dei bio-distretti.

Questo sito nasce dalla collaborazione attivata tra AIAB Campania, IN.N.E.R., Bio-distretto Cilento, E.M.C. – Associazione Ricerca Ecologia e Medicina Complementare, per sperimentare e diffondere l’agro-omeopatia nei bio-distretti.

Il primo frutto di questa collaborazione è stato il progetto LODI-AGROVET, presentato nell’ambito della Misura 16.1.1 Azione 2 – Focus area 3A del PSR Campania 2014-20.

Focus 3A: “Migliorare la competitività dei produttori primari integrandoli meglio nella filiera agroalimentare attraverso i regimi di qualità, la creazione di un valore aggiunto per i prodotti agricoli, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le filiere corte, le associazioni e organizzazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali”. 

Il progetto vede coinvolti anche il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, l’Istituto di Istruzione Superiore Pisacane e alcune aziende agricole che intendono sperimentare le tecniche agro-omeopatiche.

Il progetto operativo d’innovazione LODI-AGROVET si propone di migliorare la competitività dei produttori primari integrandoli meglio nella filiera agroalimentare eco-sostenibile di qualità e creando un valore aggiunto per le produzioni ottenute secondo le più innovative metodiche dell’agro-omeopatia e dell’omeo-veterinaria.
A tal fine saranno impiegati preparati ad alte diluizioni o infinitesimali (con un bassissimo impatto ambientale) da utilizzare su animali e piante sane per migliorarne le caratteristiche biologiche quali: accelerazione nella crescita, aumento della produttività, miglioramento delle caratteristiche organolettiche, alimentari e nutrizionali, resistenza alle aggressioni ed alle avversità ambientali con minore sviluppo di malattie. Saranno salvaguardate razze animali e varietà vegetali autoctone, a rischio estinzione.
Tali prodotti innovativi saranno adoperati anche per il trattamento delle patologie, con utilizzo di rimedi specifici.
Impiegare prodotti ad alta diluizione, consentirà di migliorare la salute delle piante, con una crescita maggiore e un aumento del volume fogliare. In tal modo sarà attivato l’assorbimento di una quantità maggiore di Anidride Carbonica (CO2) e verrà liberata una quantità maggiore di Ossigeno (O2) attraverso il processo della Fotosintesi Clorofilliana, con il conseguente miglioramento della qualità dell’aria e della diminuzione dell’effetto serra.
Il loro utilizzo contribuisce alla riduzione di sostanze inquinanti usate in agricoltura, con il conseguente miglioramento della qualità del terreno, dell’acqua, delle piante, degli animali e quindi delle produzioni alimentari.
LE ATTIVITÀ SARANNO ORGANIZZATE IN WPs:
WP1 Gestione e coordinamento del progetto – Resp. AIAB Campania
WP2 Analisi del contesto territoriale – AIAB Campania
WP3 Sperimentazione prodotti omeopatici per l’agricoltura – Resp. EMC
WP4 Sperimentazione sul campo – Resp. Biodistretto Cilento
WP5 Divulgazione e interfaccia con PEI/UE – Resp. IN.N.E.R.

L’obiettivo di diffondere ad ampio raggio (dal livello locale a quello internazionale) l’introduzione nelle Aziende agricole della metodica omeopatica agro-veterinaria potrà essere raggiunto grazie anche alla tipologia di partenariato che si è riunito intorno al progetto LODI-AGROVET.
L’ente capofila, l’AIAB CAMPANIA, rappresenta infatti l’articolazione regionale della più grande associazione italiana per l’agricoltura biologica, che esiste da oltre trenta anni ed opera in stretta collaborazione con amministrazioni locali, associazioni e gruppi di azione locale per lo sviluppo eco-sostenibile dei territori. Nel progetto svolgerà il ruolo di coordinamento (WP1) ed avrà la responsabilità del WP2 – analisi del contesto territoriale; parteciperà con i propri tecnici (dotati di postazioni mobili) all’attività di sperimentazione e raccolta dati che saranno inseriti nel server che sarà collocato presso la sede dell’associazione (in Via Tasso 169 a Napoli).
Le aziende agricole coinvolte sono sia biologiche che in conversione e convenzionali. Questo permetterà di verificare l’efficacia della metodica agro-veterinaria omeopatica nei diversi contesti operativi. Oltre alle aziende di produzione zootecnica (la cui partecipazione è legata anche all’obbligo già esistente dell’utilizzo di prodotti omeopatici per la prevenzione e la cura delle malattie – ad es. nel regolamento europeo del biologico – sono coinvolte nel progetto anche aziende di produzione vegetale. Questo sia perché risulta necessario per il successo della veterinaria omeopatica alimentare gli animali con foraggi ottenuti senza l’uso di pesticidi, sia perché un ambiente sano e non inquinato da agenti chimici favorisce la crescita armoniosa ed equilibrata degli animali. Proprio per questa ragione partecipano al progetto anche aziende ortofrutticole e vitivinicole, che sono quelle che nel convenzionale procurano i danni maggiori all’agroecosistema e, più in generale, al Pianeta contribuendo a provocare l’effetto serra.
Determinante per il successo delle attività progettuali risulterà il ruolo che andrà a svolgere l’ente di ricerca E.M.C.- Ricerche Ecologia e Medicina Complementare, che dal 1999 si occupa attivamente sull’intero territorio nazionale di omeopatia, salvaguardia dell’ecosistema ambientale, prevenzione e tutela della salute delle piante, degli animali e dell’individuo. L’E.M.C. metterà a disposizione del progetto, a titolo gratuito, tutti i preparati omeopatici necessari per la conduzione delle sperimentazioni previste nel WP3 (coordinato da EMC) e nel WP4.
Il Bio-distretto Cilento sarà responsabile del WP4-sperimentazione sul campo- e condurrà tutte le analisi necessarie per verificare i risultati della metodica sperimentata sia nelle aziende agricole che nelle pertinenze agricole delle scuole del territorio (in primis quella di Sapri aderente al progetto, ma anche tutte le altre che saranno interessate a partecipare alle attività) e del Parco nazionale del Cilento (che dispone del “Centro per la biodiversità” di Vallo della Lucania).
L’importanza dell’approccio territoriale per il successo dell’applicazione dell’agro-omeopatia, ha portato anche a coinvolgere nel partenariato la rete internazionale delle eco-regioni (IN.N.E.R.), che avrà il ruolo di diffondere a livello nazionale ed europeo i risultati del progetto, svolgendo in particolare azioni di networking e cooperazione interterritoriale a livello nazionale e transnazionale con altre realtà bio-distrettuali.

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